mercoledì 31 agosto 2011

Re acoa Vela NAVI PORTI: MAR'ADRIATICO PAOLO SARPI

Re acoa Vela NAVI PORTI: MAR'ADRIATICO PAOLO SARPI

VICENZA IL QUARTIER GENERALE POLIZIA SOVRA EUROPEA?

da ALTRENOTIZIE DEL 31.08.2011
di Alessandro Iacuelli
Si chiama Eurogendfor. Una siglia, solo una sigla apparentemente innocua, che però in italiano diventa "Gendarmeria europea". Proprio in questi giorni, circondata da uno strano silenzio della stampa, è in discussione presso le commissioni Esteri e Difesa della Camera dei Deputati la proposta di legge di ratifica del trattato, datato 18 ottobre 2007, che istituisce questa strana gendarmeria: una forza militare sub-europea indipendente.
Andando a scavare nella documentazione dell'Unione Europea risulta difficile scovare genesi e obiettivi di questo organismo. Sulla carta è nato il 18 ottobre 2007, con il Trattato di Velsen, anche questo poco o nulla pubblicizzato presso i cittadini europei. Ne fanno parte non tutti i Paesi UE, ma solo quelli dotati di una polizia militare: Francia, Spagna, Portogallo, Olanda e Italia. Secondo il Trattato, si tratta di una sorta di super-polizia sovranazionale a disposizione della UE, dell’OSCE, della NATO o di altre organizzazioni internazionali o coalizioni specifiche.
Una forza pre-organizzata, robusta e rapidamente schierabile, composta esclusivamente da elementi delle forze di polizia con status militare, al fine di svolgere tutti i compiti di polizia nell'ambito delle operazioni di gestione delle crisi. Dal 17 Dicembre 2008, fa parte a pieno titolo di Eurogendfor anche la Gendarmeria romena, portando quindi a sei il totale degli Stati membri.
Eurogendfor può contare su una forza di 800 "gendarmi" mobilitabile in 30 giorni, più una riserva di altri 1.500; il tutto gestito da due organi centrali, uno politico e uno tecnico. Il primo è il comitato interdipartimentale di alto livello, chiamato CIMIN, acronimo di Comité InterMInistériel de haut Niveau, composto dai rappresentanti dei ministeri degli Esteri e della Difesa aderenti al trattato. L’altro è il Quartier generale permanente (PHQ), composto da 16 ufficiali e 14 sottufficiali (di cui rispettivamente 6 e 5 italiani). I sei incarichi principali (comandante, vicecomandante, capo di stato maggiore e sottocapi per operazioni, pianificazione e logistica) sono ripartiti a rotazione biennale tra le varie nazionalità, secondo gli usuali criteri per la composizione delle forze multinazionali.
Non si tratta quindi di un vero corpo armato europeo, un inizio di esercito unico europeo, nel qual caso si collocherebbe alle dipendenze di Commissione e Parlamento Europeo, ma di un semplice corpo armato sovra-nazionale che, in quanto tale, gode di piena autonomia. Non risponde delle proprie azioni a nessun Parlamento nazionale, né al parlamento europeo. Dunque, a chi risponde?
La sede del Quartier generale di Eurogendfor è in Italia, precisamente nella Caserma Chinotto a a Vicenza, dopo un lungo e silenzioso negoziato con la solita Francia. Ma a cosa serve, e soprattutto perché tanto silenzio? Non lo sappiamo per certo, ma la circostanza del silenzio mediatico pone determinati e seri interrogativi, soprattutto in considerazione del fatto che alcuni articoli del trattato prevedono una totale immunità giudiziaria a livello nazionale ed internazionale.
Non solo. L'articolo 21 del trattato di Velsen prevede infatti l'inviolabilità dei locali, degli edifici e degli archivi di Eurogendfor. L'articolo 22 immunizza le proprietà ed i capitali di Eurogendfor da provvedimenti esecutivi dell'autorità giudiziaria dei singoli stati nazionali. L'articolo 23 prevede che tutte le comunicazioni degli ufficiali di Eurogendfor non possano essere intercettate.
L'articolo 28 prevede che i Paesi firmatari rinuncino a chiedere un indennizzo per danni procurati alle proprietà nel corso della preparazione o esecuzione delle operazioni. L'articolo 29 prevede infine che gli appartenenti ad Eurogendfor non potranno subire procedimenti a loro carico a seguito di una sentenza emanata contro di loro, sia nello Stato ospitante che nel ricevente, in tutti quei casi collegati all’adempimento del loro servizio.
Queste sono le inquietanti protezioni di cui la struttura si è dotata. Ma che compiti avrebbe? Nel trattato di Velsen c'è un'intera sezione intitolata "Missions and tasks", in cui si apprende che Eurogendfor potrà operare "anche in sostituzione delle forze di polizia aventi status civile", in tutte le fasi di gestione di una crisi e che il proprio personale potrà essere sottoposto all'autorità civile o sotto comando militare.
Vastissimi sono i compiti che il trattato affida a Eurogendfor: tra le altre cose garantire la pubblica sicurezza e l’ordine pubblico, eseguire compiti di polizia giudiziaria (anche se non si capisce per conto di quale Autorità Giudiziaria, controllo, consulenza e supervisione della polizia locale, compreso il lavoro di indagine penale, dirigere la pubblica sorveglianza, operare come polizia di frontiera, acquisire informazioni e svolgere operazioni di intelligence.
Forse il vero scopo di Eurogendfor è proprio in questo ultimo punto: con tutte le immunità e le protezioni di cui si è dotata, la struttura somiglia più a un servizio di spionaggio interno ed esterno, che ad uno di polizia. E’ stata progettata una sorta di struttura militare sovranazionale che potrà operare in qualsiasi parte del mondo, sostituirsi alle forze di Polizia locali, agire nella più totale libertà e che, al termine dell’ingaggio, dovrà rispondere delle sue azioni al solo comitato interno. Pertanto, non sembra una Polizia, ma qualcosa di simile al KGB sovietico, alla Stasi della DDR, all'OVRA di Mussolini, alla Gestapo di Hitler.
In Italia, i relatori del provvedimento di ratifica sono gli onorevoli Filippo Ascierto e Gennaro Malgieri, entrambi del PDL, che assicurano che i chiarimenti del caso potranno essere dati in Aula, a Montecitorio, precisando che questa squadra speciale di polizia militare extra-nazionale risponderà solo ai ministri degli Esteri e della Difesa degli Stati membri. Cosa alquanto pericolosa, perché dietro vi è celato il potere, dato ad ogni Paese firmatario, di espropriare i propri parlamenti dalle decisioni sull’impiego delle proprie truppe. E consente di farlo in piena legalità.
In pratica, è un altro pezzo di democrazia che va via, che toglie potere ai parlamenti regolarmente eletti. L'opinione pubblica non lo sa, perché i mezzi d'informazione tacciono. Sappiamo infatti tutto sulle liberta sessuali del Premier, ma poco su quelle civili di noi tutti. Quando la democrazia va in deficit, l’informazione si adegua?

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BURIOLO DE PASCUETA FA VAL 06.01.2010 epifania bis 147.avi

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venerdì 19 agosto 2011

Una bara al posto del passeggero - Video girato sulla A4 - Uscita Vicenz...

5000 a.C. civiltà palfitticola Isole Sparse varese scumizio menago Edron attestata

Contributo allo studio delle cause della fine della cultura Menaho Tartaro  (PALO FICA) DEA PALA 21 Aprile / Pallade/ Palladio/ palafitticolo ACOA Isole Sparse VERCELI VARESE BERGAMO BRESIA OSTILIA SCUMIZIO MANTO, BENACESE /FIMON//PIAVA / PIA.AVA.SALGAREDA PARISE/
Revisone critica di renato de paoli
Su le trace de/ Giancarlo Galan Ministro dei beni culturali/  Paolo Lioy /Angelo Angelucci/ Bruno Bresciani/ Francesco Zorzi Morandine Paloavo Menago / 

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INSEDIAMENTI PALAFITTICOLI. Ma c’è un'Italia patrimonio dell'umanità che risale anche a molto più indietro nel tempo. È quella delle testimonianze primitive, 111 villaggi su palafitte - una selezione di quelli più interessanti e meglio conservati sul totale dei mille noti - che ci restituiscono i resti di una storia antichissima che, estendendosi per un arco temporale di quattro millenni, restituisce una testimonianza preziosa per capire la nascita delle società moderne. L'itinerario per conoscerli tutti passa per cinque regioni, Lombardia, Veneto, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e varca i confini italiani toccando anche Svizzera, Austria, Francia, Germania e Slovenia. Le strutture più antiche sono comunque quelle italiche, trovate sul lago di Varese, che risalgono al Neolitico e sono state datate al 5.000 avanti Cristo. Ma altre palafitte, dell'antica e media età del Bronzo (2.200-1400 a C), sono state recuperate nella regione del Lago di Garda o nei piccoli laghi alpini del Trentino e nei bacini del Piemonte, mentre insediamenti di palafitte sono conosciuti anche nella pianura padana e nella fascia pedemontana del Friuli. Con queste due nuove iscrizioni, commenta oggi Giancarlo  Galan Ministro dei Beni Culturali, “l'Italia vede confermato un indiscusso primato, dovuto ad un patrimonio culturale e paesaggistico ricco e diffuso, frutto della millenaria interazione tra uomo e natura sul nostro territorio”. Ora però, conclude il ministro, “è nostro dovere adoperarci per far sì che il coronamento di questo lavoro sia il punto di partenza per restituire visibilità a questo patrimonio”.
28 giugno 2011
Da 19 agosto 2011
http://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/articoli/ContentItem-c67e50ba-6332-4844-b643-936546347778.html.

da Parigi il Ministro Galan iscrive anche le Palafitte Veneto Lombarde nel patrimonio mondiale dell’Umanità Datate sul Lago di Varese 5000 a.C. martedì, 28 giugno 2011

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Palafitte Venete inespugnabile difesa.Confronta con la Convenzione di Montego Bay 1982

"Villaggi eretti su palafitte, circondati dalle acque come ancora costumano"
Kajausi di Borneo....
e come racconta Erodoto  dei Peoni del Lago di Prascia, i quali simili a Venexi (Veneti) opposero inespugnabile difesa contro gli assalti  da Megabise (1)

(1) Moarum pag. 412 in Libri  Atti IstitutoVeneto
da Rosa Lanza Paolo  De Paoli
Museo Fondazione - GOOGLE

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PLAFITTE DEI LAGHI (LAX S VENE X K) NELLE NEBBIE (2)

Martinati  e Stroppani indicarono Palafitte anche sulle rive del Lago di Garda (BENACESE)  a San Vito Tagliamento (3) a Colà  di Lazise

pag. 414

(4) pag. 421
PALAFITTE A FIMON


PAG. 436
PALAFITTE A CHIZZOLA

MOARUM- ATTI ISTITUTO VENETO - GOOGLE LIBRI  - ANCHE IN MUSEO FONDAZIONE ROSA LANZA PAOLO DE PAOLI -
-

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VILLAGGI PALAFITTICOLI  EMERSI DALLA TORBA

LE RICERCHE EDI BRUNO BRESCIANI, IL CONTE CIPOLLA, ,FRANCESCO ZORZI, BATTAGLIA, ATTESTANO LA PRESENZA DI INTERMINABILE  ABITATI DI PALAFITTE A NORD E A SUD DE
SPARE, ISOLA DEL MENAGO, A TRENTA KILOMETRI DA VERONA  E TRENTA DA MANTOVA. IL MATERIALE RACCOLTO E' CONSERVATO AL MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE DI VERONA (SOTTO GIURISDIZIONE BOLOGNESE ROMANA).
ALTRO MATERIALE AL MUSEO FIORONI DI LEGNAGO CON PORTO.


COSI'.

FRANCESCO ZORZI , SIBRIUM , II VARESE, AA.VV.1955
BOSIO IN CARTA ARCHEOLOGIA DEL VENETO PAG. 139,
BRESCIANI  IN VILLE E CASTELLA 1933 ARTI GRAFICHE DI BERGAMO,
DE BON
RAMBOTTI DESENZANO MUSEO
SIGNORATI  1968-1969-
SALZANI 1976,
ANNA MARIA RONCHIN "NEL TEMPO DELLA DEA" EDAR 2006.
ANGELO ANGELUCCI PALAFITTE "Lettera al Signor Pigorini" 1866
STRABONE GEOGRAFO

PAOLO LIOY

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2002 - Preistoria Veronese Isole Sparse Menago : isola Tarmasia Lungo il menago

Paola Visentini
NEOLITICO PIENO E FINALE
Il quadro cronologico e culturale

È con la metà del
V millennio a.C. che in Italia settentrionale si assiste all’affermarsi degli aspetti meandro-spiralici della Cultura dei vasi a bocca quadrata.
(omissis)
Attestano, con una certa prudenza, una frequentazione in un momento antico del terzo stile della

Cultura dei
vasi a bocca quadrata
anche i frammenti ceramici rinvenuti sporadicamente a Pila inCulà (Paleoalvei Menago) di Bovolone. Si tratta di vasi a bocca quadrata con decorazione a zig-zag e di frammenti ornati a Fűrchestich (Salzani, 1987). I reperti fittili ornati da motivi con la tecnica a Fűrchestich, ottenuti su recipienti a bocca tonda e quadrata, sembrano testimoniare una importazione o una rielaborazione locale( Isole Sparse) di elementi nordalpini: contatti con quest’area geografica, potrebbero essere stati facilitati, soprattutto nel caso veronese, dalla presenza di una importante valle di traffico, come quella del sistema fluviale del Sarca-Adige.
Memorie del Museo Civico di Storia Naturale di Verona (II serie)
Sezione Scienze dell’uomo, n. 5 - 2002, pagg. 68-70.
A cura di Alessandra Aspes

Dal sito : Tarmassia on line
http://www.tarmassia.it/archivio/?menu=1388912&sottomenu=1660836&cmd=scheda&id=624039
VICENZA MUSEO confronta
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PIROGHE FOZZATI
3000 a.C.
Piroghe Antonio  Rosso (sportivissimo)
2360 a.C . Varese
- ISOLE FATE CON PALI  spiaia (Descrizion inVIRGILIO E DANTE alighieri)
sec XVIII a.C.
sec. XI a.C.

Revisone critica di renato de paoli

XVIII- Venetipalafitticoli e ACHEI
Civiltà Micena nel poloponneso
PALAFITTE
PEGNATE
ANSA CORNUTA O LUNATA
In base alla distribuzione dei tipi ceramici sono stati distinti tre sottogruppi culturali: uno orientale e uno occidentale, nella ISOLE SPARSE PLANIZIALI rispettivamente a est e a ovest del Tione-Tartaro, e uno collinare in corrispondenza della provincia di Brescia (tav. 3.1: 1). Nel gruppo orientale gli abitati di Castello del Tartaro, lago Fondo Paviani, Lovara, Fabbrica dei Soci di dimensioni grandi e medie, costituiscono forse un sistema fluviale di tipo confederale, mentre in quello occidentale Sabbioneta (abitato grande) Bellaguarda (medio-grande o grande), Casale Zaffanella e Cogozzo (piccoli) Ca´de´Cessi (piccolo o medio-piccolo), Fossacaprara e Cogozzo (di dimensione ignota)  costituiscono un sistema gerarchico. I primi due distano tra loro 6 km; gli altri distano dai maggiori 5-8 Km (tav. 5.5: 2)

1500 a.C. A PESCHIERA del Garda (BENACESE SCUMIZIO) è stato trovato un pugnale e asce di bronzo (i primi apparsi nella penisola italica) con la stessa foggia di quello in una Tomba di Micene (alla casa dell’olio) entrambi datati 1500 a.C. e si possono vedere in entrambe le località. La più singolare scoperta . Coltura di Polada (Museo Rambotti Desenzano)
Ledro Villaggio integro.
Sparè distrutto da macchine agricole e carotaggi estirpatori di ceppaie di pioppi anni 1960 ma attestato da bruno bresciani (terra e Castella) in contatto con Francesco Zorzi.
1450 Cade civiltà Minoica di Creta (candia) e viene invasa dai Micenei. Massimo splendore di potenza Troia.(matriarcale)- Migrazioni Via Mare.
Il gruppo orientale le Isole sparse Paleoalvei Tartaro Menago  hanno restituito ceramica micenea e di tipo egeo prodotta anche localmente che indica relazioni, dirette o mediate dai centri adriatici insulari, con il mondo egeo.
Nelle Acoa spampinà SETE MARI LAMA FOCE OSTIA PO SCUMIZIO TARTARO TRE REGNO  MENAGO  ISOLE SPARSE PLANIZIALI si deve essere invece affermata un´organizzazione sociale piu complessa, indicata dalla concentrazione di villaggi di grandi dimensioni, dalla presenza di ceramica micenea e di tipo ego di produzione locale, ma non ancora di tipo gentilizio-clientelare, con un potere decisionale comunque piu forte che consente ad alcuni abitati (lago Fondo Paviani, forse Fabbrica dei Soci) di superare la crisi e di passare la propria tradizione culturale e il proprio ruolo politico e economico a Frattesina, che fiorisce nel BF.
L´origine di
Frattesina sembra infatti dovuta a popolazioni locali, dato che la sua ceramica piu antica e molto simile a quella palafitticolo

Castello del Tartaro, Fabbrica dei Soci e Fondo Paviani; 2) la densita di abitati; 3) la frequenza di abitati di dimensioni grandi o medio grandi (tav. 5.5: 2); 4) l´apertura ai contatti con l´esterno testimoniata dal repertorio delle anse cilindrorette, lobate e rostrate, dall´ambra e dalla ceramica di tipo miceneo nelle Acoa spampinà SETE MARI LAMA FOCE OSTIA PO SCUMIZIO TARTARO TRE REGNO  MENAGO  ISOLE SPARSE PLANIZIALI
Il rapporto tra i siti delle Acoa spampinà SETE MARI LAMA FOCE OSTIA PO SCUMIZIO TARTARO TRE REGNO  MENAGO  ISOLE SPARSE PLANIZIALI e Frattesina e la mancanza di cesure in siti veneti come Montebello Vicentino puo indicare in Veneto una continuita culturale tra BR e BF non rilevabile invece in Lombardia.

1270 Achei cominciano assalire Troia
1.                               Il Passaggio del Mar Rosso. fuggire dall’Egitto. Dei Faraoni (Amenofi IV) Dio Unico inizio monoteismo.
vi conducono non trovano alcuna corrispondenza nel racconto di Esodo, ... con il
Sinai biblico sulla base di imponente massa di testimonianze archeologiche. ...
Iniziamo col porci una domanda: "
Perché Mosè condusse il popolo ebraico proprio
... gli avvenimenti in questione sarebbero accaduti nel
13° secolo a.C.,Introduzione del Patriarcato e del Monoteismo.
Continua ad essere ben attestata la cultura palafitticola in tutta l’endolaguna veneta (Battaglia Zorzi Lioy Angelucci) Oppeano, Isola Dea Riza, Spare’ Morandine Isole Lungo il menago Fimon Salgareda con due alte e due basse maree al giorno. Molti castei fortifichè . più famoso Castel Tartaro menago Montebelluna Eugane, Vicenza,berica,  Este, Padoa
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1132 a.C. circa
Caduta Troia cade ultimo baluardo matriarcato
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INSULE VENEXIA


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La crisi del sistema palafitticolo del secolo
XII^a.C. causa l’arginatura de l’acoa volua da ESTE fa scomparire la civiltà dela ceramica cornuta o ansa lunata.DIVERSO RAPPORTO CON L’ACOA. Ci sono ancora le palafitte ben attestate.
Cause della decadenza del sistema palafitticolo Le Cause esterne connesse alla c.d. “crisi del 1200” che vede la distruzione pressoche contemporanea dei palazzi micenei, di importanti centri del vicino oriente come Ugarit e Hattusa, la fine dell´Impero Ittita e la minaccia dell´Egitto da parte dei “Popoli del Mare” Posizioni diverse a proposito delle conseguenze di questa
“crisi internazionale” sul mondo palafitticolo
  sono state espresse da Peroni 1969, De Marinis 1997, Bernabo Brea, Cardarelli Cremaschi 1997.


XI pegnate venete ansa lunata fine
MEDIO EVO ELLENICO (PERIODO OSCURO) CANCELLATE TUTTE LE TRACCE (MATRIARCALI)

X  secolo nelle Plafitte venete si ritrova tutto il necessario per fare il vino anfore , vinacce, ( in germania in francia del tutto sconosciuto, in etruria il vino arriverà vel 800,700. a.C. e poi ai Latini nel 600, 500 a.C.) Coltivano la cana i Veneti palafitticoli. Hanno i legumi, raccolgono frutti, bacche di ogni tipo, /tessono il lino/ Avevano con loro il cane, il gatto, allevavano pollame, Cavalli ( 1^ nella penisola italica) asini, buoi, capre, e pecore (animali domestici provenienti dal Caspio). Ricavavano un ricco fabbisogno alimentare non dipendente esclusivamente dalla caccia. Contina e si sviluppa l’artigianato. C’è nei villagi una vera e propria gerarchia e divisione dle lavoro, attesta il grande studioso Francesco Zorzi (in Preistoria Veronese e in i Palaffitticoli nell’italia settentrionale) e giudica i palafitticoli come apparteneti ad una civiltà raffinata ed evoluta. (molto materiale inedito inesplorabile, inesplorato, di Francesco Zorzi giace in nove faldoni al Museo di Verona diretto dalla Aspes ma sotto giurisdizione Bolognese Romana.).
Oggi si riconosce in modo concorde che non una sola ma piu cause abbiano concorso alla fine della cultura palafitticolo
DIONISO da Siracusa alleato a i Veneti dai Bianche cavalli / magna grecia/ olimpia / olimpiadio/ correvano cavalli Veneti/
La fine della cultura palafitticolo-
terramaricola risulta dunque un fenomeno graduale (corrispondente a almeno due fasi archeologiche), cio che non si accorda con fenomeni rapidi di distruzione generalizzata come quelli che caratterizzano la c.d. “crisi del 1200 a.C.”. D´altra parte la cronologia comparata tra la Grecia e l´Italia proposta da R. Jung (2006) correla il TE IIIC antico con la fine del BR 1 e l´inizio del BR 2: la distruzione dei palazzi micenei si verificherebbe quindi ben prima della scomparsa della cultura palafitticola-
1000 . a. C. Dori, Ioni, Eoli, portano le “Polis” “ Città Stato” assolutamente giurisdizionalmente autonome. Strutture forse importate dai palafitticoli ?
VIII a.C.
VEN EXI . Da più fonti si cita questo popolo. Sulla radice VEN , ci sono interpretazioni: 1^ NOBILI GUERIERI CHE VINCONO , oppure 2^ GRUPPO BEN UNITO DI FORESTIERI .
VI secolo A.C.
ADRIA 12^a LUCOMONIA alleata agli  ETRI / LEGATA ALLA BANCA MONDIALE DI DELFI. CERAMICA MICENEA.

L’alfabeto VeneXo e iscrizioni datasno VI secolo a.C fino al II secolo d.C.

Storia e Storia d. Geografia Veneta LAX S VENE XK: APONUS Venetiarum fluvius haud longe a Patavio....

Storia e Storia d. Geografia Veneta LAX S VENE XK:

APONUS Venetiarum fluvius haud longe a Patavio....
: APONUS Venetiarum fluvius haud longe a Patavio . AESIS fluvius est in Piceno : ex Appennino fluens in Adriaticum cadit haud longe a S...

Storia e Storia d. Geografia Veneta LAX S VENE XK: Decadenza Margraviato Scaligero dopo l'assassinio ...

Storia e Storia d. Geografia Veneta LAX S VENE XK: Decadenza Margraviato Scaligero dopo l'assassinio ...: LA VENEXIA REPUBLICA DA MAR nel 1338 era popolata da 115.000 abitanti ed era una delle maggiori metropoli Europee, ma non ha giurisdizio...


DIZIONARIO DI ERUDIZIONE STORICO-ECCLESIASTICA DA S.PIETRO
di Gaetano Moroni - 1846 – History

CONFRONTATA CON LUCIANO BOSIO E STRABONE V , 1 ,11 , 217 RIPRESO IN NOTA, TABULA PEUTIGERIANA 1983 – “AESES” - REVISON CRITICA RENATO DE PAOLI - LE GESTA SPOSTATE DAL LAX VENE X K A JESI DA INCAUTI AUTORI INTERESATI.


OMBRIA… (ESIO RE DEI PELASGI – O FIDANTE? FIDENZA – FETONTE RE DELL’EPIRO ) ESPLORANDO QUESTO ARCIPELAGO …COMODO AL COMMERCIO , FATTO DI MARE DI ACUA DOLCE, INTERNO, RIPARATO DAI LIDI DALL’OCEANO (STRABONE - PLINIO EL VECIO - DOCET) , CON ISOLE FERTILI, RICCHE DI TANTA ACUA, PRESSO L’AESIS FERMO’ (COI PALI SACRI) LA TORBA E LA CREA, E VI FORMO’ LA SUA ISOLA, SU DI ESSA LA SUA DIMORA COME ERA COSTUME DEI POPOLI DEL LAX VENE X K VI VOLEVA FONDARE LA SEDE O METROPOLI DEL SUO NUOVO REGNO. VOLEVA DARE ALL’ACUA SACRA IL SUO NOME COME IN EFFETTI FU MA IN RICORDO DEL SUO ANNEGAMENTO SI INTITOLO’ FIDENZA, SULL’AESIS. IL RE SIGNOREGGIO NEI DINTORNI , INTITOLANDOSI RE DELL’AESIS. FECE ANCHE BATTERE MONETA REALE CON IL SUO NOME COLLE PAROLE: REX AESIS. LA CITTA’ SULL’AESIS FU POI APPELLATA AESIS – AESINATES – E ANCHE I SUOI POPOLI. QUEST’ACUA SACRA SGORGA DA MILLE LIMPIDE FONTI DELLE ALPI AGLI APPENNINI, DOPO AVER BAGNATO TANTE ISOLE (SPAMPINE’N.D.R.) SI ALLAGA NEL LAX VENE X K – HOSTILIA – HOS TILIA - OSTILIA - OSTIGLIA - , E POI DOPO IL MARE INTERNO (SETE MARIA N.D.R.) SBOCCA OLTRE I LIDI SABBIOSI, NELL’ ADRIATICO OCEANO (STRABONE) . CONTIENE MOLTI PESCI , E STRABONE HA VISTO E SCRITTO CHE L’AESIS E’ NAVIGAVILE. QUELLI CHE DANNO TALE ORIGINE ALL’ISOLA SULL’AESIS , AGGIUNGONO CHE IL RE AVEVA DATO IL NOME DELL’ACUA ALLA SUA ISOLA - CHIAMANDOLA APPUNTO AESIS IN MEMORIA DI QUELLA DI SIMILE NOME IN GREGIA – MACEDONIA – EPIRO -.NELL’AESIS V’E’ UN ENORME BOSCO SACRO – DEDICATO A ZEUS – GIOVE - . IL NUOVO RE , NELLA SUA NUOVA ISOLA – CITTA’, SULL’AESIS, VI VOLLE ERIGERE ANCHE LUI UN TEMPIO A GIOVE – ZEUS - PER COMPIERVI SACRIFICI E PER AVERE AUSPICI FAVOREVOLI. SIFATTA FONDAZIONE E’ SCRITTO CHE AVVENNE QUATTORDICI O QUINDICI DECENNI AVANTI QUELLA DI ROMA, PRIMA DELLA NASCITA DI IAVE’, SETTECENTO SESSANTASEI O SESSANTASETTE.
L'ACUA SACRA “AESIS” E LE SUE ISOLE SACRE (SPAMPINE’) SI MERITO’ SIN DAL SUO NASCERE L'APELLATIVO :

VRBS VEXVS AESIS.


LE FOCI (HOSTIVM – HOSTILIA -N.D.R.) DIVENNERO POI FAMOSE , PER LA GRAN BATTAGLIA DE ROMANI, CHE QUINTO METELLO SEGUACE DI SILLA, DIEDE AL PRETORE CARINNA DUCE DELL’ESERCITO DE CONSOLI CARBONE E MARIO. CON L’ANDAR DEL TEMPO DALLA SELVA OMBROSA, DELL’AESIS , VALOROSAMENTE CACCIARONO I PELASGI , ONDE SI IMPADRONIRONO DELLE ISOLE GIA’ DOMINATI DELL’AESIS. INFATTI I POPOLI VENEXI POPOLI - PAFLAGONI, TIBARENI, DEL PONTO ESUSSINO (MAR NERO O MARZOR) ALLEATI A TROIA - ILLIO - O ILIO - VI ERANO SBARCATI (CON LE LORO NAVI N.D.R.) DA LUNGO TEMPO E VI SIGNOREGGIAVANO IN ALCUNI LIDI E LE ISOLE (DEI SETTE MARI - VEDI PLINIO EL VECCHIO).
SCACCIATI I PELASGI, INVASORI SI RIAPPROPRIARONO DELLE ISOLE DELL’AESIS INVASE. LE ISOLE ERANO OLTRE TRECENTO, TUTTE EDIFICATE E DIFESE COME LE CITTA’ E MANTENNERO ( LE ISOLE STATO ) FINO AL TEMPO DI TARQUINO PRISCO, QUINTO RE DI ROMA, (L’ANNO DI CINQUANTOTTO?) DI POI AMBIGATO RE DELLA GALLIA CELTICA SPEDI’ NELLA PENISOLA CON GROSSO ESERCITO I SUOI NIPOTI BELLOVERO E SICOVESO, IL PRIMO DE QUALI SUPERATE LE ALPI OCCUPO’ LE GALLIE (CISALPINA E TRASPADANA) E I POPOLI SOTTO L’APPENNINO (E QUELLI) CHE SI AFFACCIANO SUL TIRRENO E L’ADRIATICO. SULLE ISOLE (COMPRESE N.D.R.) DA RAVENNA A SENIGALLIA SI STANZIARONO I GALLI SENONI. IL CONFINE (TERMINE - TERMINUS ) ERA ANCHE ALLORA SOPRA I POPOLI CHIAMATI PICENI. QUANDO POI I ROMANI TOLSERO AI GALLI VINTI E CONQUISTATI LE INVASE TERRE, RISTABILIRONO IL CONFINE AL FIUME RUBICONE , OVE ARRIVA LA GALLIA CISALPINA E NEI SUOI CONFINI (TERMINUS) DIVAGAVA L’AESIS. DI QUAL GENERE DI CIVILTA’ POI FOSSE , E QUANTO DEDOTTA E’ SEPOLTO NELL’OSCURITA’ ( – NELLE TORBE, DAL BRADISISMO - DIO SCURI) E NON E’ FACILE SCOPRIRE, COME DIFFICILE SAREBBE CONOSCERE VERAMENTE LE MAGNIFICHE FABBRICHE CHE VI SONO STATE , I TEMPLI , I TEATRI, GLI ANFITEATRI ED ALTRE GRANDEZZE PROPORZIONATE ALLO SPLENDORE DI SI ILLUSTRE CIVILTA’.IL COLUCCI E’ D’ACCORDO CON QUESTA REVISIONE INFATTI NEL TOMO XIII DELLE ANTICHITA’ PICENE , PARTE I , NEL PROVARE CHE L’ATTUALE IESI ESISTE OVE FU PIANTATO IN ANTICO, NEL DESCRIVERE LA SITUAZIONE , NEL DISCORRERE DEL SUO NOME ANTICO, DELLA SUA ORIGINE, CONTRO GLI SCRITTORI MUNICIPALI, PROVA CHE I PELASGI NON HANNO MAI POSSEDUTO ALCUNA CITTA’ DEL PICENO, NE DELLA GALLIA SENONIA, ONDE DAI PELASGI NON E’ VEROSIMILE IL RIPETERE L’ORIGINE DI JESI. QUESTA DEI PELASGI FONDATORI DI JESI E’ UNA VERA IMPOSTURA E SI DOMANDA CHI L’HA FABBRICATA E COLUCCI RIBADISCE CHE L’AESIS NULLA A CHE FARE CON JESI, E OVVIAMENTE NOI SIAMO D’ACCORDO. QUELLO CHE EMERGE E CHE PER NECESSITA’ DI SPOSTARE E CANCELLARE STORIE NELLA LORO COLLOCAZIONE SI DIEDERO DA FARE ANCHE ALTI AUTORI COME IL TODINI, CHE DOVETTE AMMETTERE NEL 1786, CHE IL POETA SILIO ITALICO ERRO’ PURE NELL’ASCRIVERE JESI AL RE DEI PELASGI ED ANCHE FALLACE FU L’ATTRIBUZIONE AGLI STESSI PELASGI LA FONDAZIONE DI ASCOLI. TODINI DICE CHE AESI E’ GRECO, SIGNIFICANTE FAUSTO, PROPIZIO, AUSPICIO,
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TABULA PEUTIGERIANA
NOTEVOLI: HOSTILIA  RIPETUTA TRE VOLTE DA MANTOVA A RAVENNA
L'ISOLA ALTINO
AQUILEIA COL PORTO
MEDUACO MAIOR
MEDUACO MINOR

http://www.euratlas.net/cartogra/peutinger/3_traspadana/index_fr.html


DIZIONARIO DI ERUDIZIONE STORICO-ECCLESIASTICA DA S.PIETRO
di Gaetano Moroni - 1846 – History

CONFRONTATA CON LUCIANO BOSIO E STRABONE V , 1 ,11 , 217 RIPRESO IN NOTA, TABULA PEUTIGERIANA 1983 – “AESES” - REVISON CRITICA RENATO DE PAOLI - LE GESTA SPOSTATE DAL LAX VENE X K A JESI DA INCAUTI AUTORI INTERESATI.


OMBRIA… (ESIO RE DEI PELASGI – O FIDANTE? FIDENZA – FETONTE RE DELL’EPIRO ) ESPLORANDO QUESTO ARCIPELAGO …COMODO AL COMMERCIO , FATTO DI MARE DI ACUA DOLCE, INTERNO, RIPARATO DAI LIDI DALL’OCEANO (STRABONE - PLINIO EL VECIO - DOCET) , CON ISOLE FERTILI, RICCHE DI TANTA ACUA, PRESSO L’AESIS FERMO’ (COI PALI SACRI) LA TORBA E LA CREA, E VI FORMO’ LA SUA ISOLA, SU DI ESSA LA SUA DIMORA COME ERA COSTUME DEI POPOLI DEL LAX VENE X K VI VOLEVA FONDARE LA SEDE O METROPOLI DEL SUO NUOVO REGNO. VOLEVA DARE ALL’ACUA SACRA IL SUO NOME COME IN EFFETTI FU MA IN RICORDO DEL SUO ANNEGAMENTO SI INTITOLO’ FIDENZA, SULL’AESIS. IL RE SIGNOREGGIO NEI DINTORNI , INTITOLANDOSI RE DELL’AESIS. FECE ANCHE BATTERE MONETA REALE CON IL SUO NOME COLLE PAROLE: REX AESIS. LA CITTA’ SULL’AESIS FU POI APPELLATA AESIS – AESINATES – E ANCHE I SUOI POPOLI. QUEST’ACUA SACRA SGORGA DA MILLE LIMPIDE FONTI DELLE ALPI AGLI APPENNINI, DOPO AVER BAGNATO TANTE ISOLE (SPAMPINE’N.D.R.) SI ALLAGA NEL LAX VENE X K – HOSTILIA – HOS TILIA - OSTILIA - OSTIGLIA - , E POI DOPO IL MARE INTERNO (SETE MARIA N.D.R.) SBOCCA OLTRE I LIDI SABBIOSI, NELL’ ADRIATICO OCEANO (STRABONE) . CONTIENE MOLTI PESCI , E STRABONE HA VISTO E SCRITTO CHE L’AESIS E’ NAVIGAVILE. QUELLI CHE DANNO TALE ORIGINE ALL’ISOLA SULL’AESIS , AGGIUNGONO CHE IL RE AVEVA DATO IL NOME DELL’ACUA ALLA SUA ISOLA - CHIAMANDOLA APPUNTO AESIS IN MEMORIA DI QUELLA DI SIMILE NOME IN GREGIA – MACEDONIA – EPIRO -.NELL’AESIS V’E’ UN ENORME BOSCO SACRO – DEDICATO A ZEUS – GIOVE - . IL NUOVO RE , NELLA SUA NUOVA ISOLA – CITTA’, SULL’AESIS, VI VOLLE ERIGERE ANCHE LUI UN TEMPIO A GIOVE – ZEUS - PER COMPIERVI SACRIFICI E PER AVERE AUSPICI FAVOREVOLI. SIFATTA FONDAZIONE E’ SCRITTO CHE AVVENNE QUATTORDICI O QUINDICI DECENNI AVANTI QUELLA DI ROMA, PRIMA DELLA NASCITA DI IAVE’, SETTECENTO SESSANTASEI O SESSANTASETTE.
L'ACUA SACRA “AESIS” E LE SUE ISOLE SACRE (SPAMPINE’) SI MERITO’ SIN DAL SUO NASCERE L'APELLATIVO :

VRBS VEXVS AESIS.


LE FOCI (HOSTIVM – HOSTILIA -N.D.R.) DIVENNERO POI FAMOSE , PER LA GRAN BATTAGLIA DE ROMANI, CHE QUINTO METELLO SEGUACE DI SILLA, DIEDE AL PRETORE CARINNA DUCE DELL’ESERCITO DE CONSOLI CARBONE E MARIO. CON L’ANDAR DEL TEMPO DALLA SELVA OMBROSA, DELL’AESIS , VALOROSAMENTE CACCIARONO I PELASGI , ONDE SI IMPADRONIRONO DELLE ISOLE GIA’ DOMINATI DELL’AESIS. INFATTI I POPOLI VENEXI POPOLI - PAFLAGONI, TIBARENI, DEL PONTO ESUSSINO (MAR NERO O MARZOR) ALLEATI A TROIA - ILLIO - O ILIO - VI ERANO SBARCATI (CON LE LORO NAVI N.D.R.) DA LUNGO TEMPO E VI SIGNOREGGIAVANO IN ALCUNI LIDI E LE ISOLE (DEI SETTE MARI - VEDI PLINIO EL VECCHIO).
SCACCIATI I PELASGI, INVASORI SI RIAPPROPRIARONO DELLE ISOLE DELL’AESIS INVASE. LE ISOLE ERANO OLTRE TRECENTO, TUTTE EDIFICATE E DIFESE COME LE CITTA’ E MANTENNERO ( LE ISOLE STATO ) FINO AL TEMPO DI TARQUINO PRISCO, QUINTO RE DI ROMA, (L’ANNO DI CINQUANTOTTO?) DI POI AMBIGATO RE DELLA GALLIA CELTICA SPEDI’ NELLA PENISOLA CON GROSSO ESERCITO I SUOI NIPOTI BELLOVERO E SICOVESO, IL PRIMO DE QUALI SUPERATE LE ALPI OCCUPO’ LE GALLIE (CISALPINA E TRASPADANA) E I POPOLI SOTTO L’APPENNINO (E QUELLI) CHE SI AFFACCIANO SUL TIRRENO E L’ADRIATICO. SULLE ISOLE (COMPRESE N.D.R.) DA RAVENNA A SENIGALLIA SI STANZIARONO I GALLI SENONI. IL CONFINE (TERMINE - TERMINUS ) ERA ANCHE ALLORA SOPRA I POPOLI CHIAMATI PICENI. QUANDO POI I ROMANI TOLSERO AI GALLI VINTI E CONQUISTATI LE INVASE TERRE, RISTABILIRONO IL CONFINE AL FIUME RUBICONE , OVE ARRIVA LA GALLIA CISALPINA E NEI SUOI CONFINI (TERMINUS) DIVAGAVA L’AESIS. DI QUAL GENERE DI CIVILTA’ POI FOSSE , E QUANTO DEDOTTA E’ SEPOLTO NELL’OSCURITA’ ( – NELLE TORBE, DAL BRADISISMO - DIO SCURI) E NON E’ FACILE SCOPRIRE, COME DIFFICILE SAREBBE CONOSCERE VERAMENTE LE MAGNIFICHE FABBRICHE CHE VI SONO STATE , I TEMPLI , I TEATRI, GLI ANFITEATRI ED ALTRE GRANDEZZE PROPORZIONATE ALLO SPLENDORE DI SI ILLUSTRE CIVILTA’.IL COLUCCI E’ D’ACCORDO CON QUESTA REVISIONE INFATTI NEL TOMO XIII DELLE ANTICHITA’ PICENE , PARTE I , NEL PROVARE CHE L’ATTUALE IESI ESISTE OVE FU PIANTATO IN ANTICO, NEL DESCRIVERE LA SITUAZIONE , NEL DISCORRERE DEL SUO NOME ANTICO, DELLA SUA ORIGINE, CONTRO GLI SCRITTORI MUNICIPALI, PROVA CHE I PELASGI NON HANNO MAI POSSEDUTO ALCUNA CITTA’ DEL PICENO, NE DELLA GALLIA SENONIA, ONDE DAI PELASGI NON E’ VEROSIMILE IL RIPETERE L’ORIGINE DI JESI. QUESTA DEI PELASGI FONDATORI DI JESI E’ UNA VERA IMPOSTURA E SI DOMANDA CHI L’HA FABBRICATA E COLUCCI RIBADISCE CHE L’AESIS NULLA A CHE FARE CON JESI, E OVVIAMENTE NOI SIAMO D’ACCORDO. QUELLO CHE EMERGE E CHE PER NECESSITA’ DI SPOSTARE E CANCELLARE STORIE NELLA LORO COLLOCAZIONE SI DIEDERO DA FARE ANCHE ALTI AUTORI COME IL TODINI, CHE DOVETTE AMMETTERE NEL 1786, CHE IL POETA SILIO ITALICO ERRO’ PURE NELL’ASCRIVERE JESI AL RE DEI PELASGI ED ANCHE FALLACE FU L’ATTRIBUZIONE AGLI STESSI PELASGI LA FONDAZIONE DI ASCOLI. TODINI DICE CHE AESI E’ GRECO, SIGNIFICANTE FAUSTO, PROPIZIO, AUSPICIO,
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